L'Abruzzo
per la bellezza

La peculiarità del territorio abruzzese, con la tipicità delle sue tradizioni popolari e l’unicità dei suoi “spazi vitali” rende evidente quanto sia sottovalutata la cultura nelle dinamiche dello sviluppo della nostra regione, nonostante il sistema culturale abruzzese nella sua interezza (poli museali, beni storico-architettonici, attrattori religiosi e beni ecclesiastici, residenze teatrali e attività di educazione culturale) faccia registrare numeri rilevanti in termini di adesione dei soggetti attori nonché dei fruitori.  

Dobbiamo investire in alcune fondamentali traiettorie di miglioramento che possono fin da subito <rafforzare il sistema nel suo insieme, aiutare a qualificare il lavoro nelle istituzioni culturali, accompagnare gli operatori in scelte ambiziose e facilitare la creazione di un ecosistema culturale più robusto e innovativo.

Sono due le questioni che sul piano amministrativo più indeboliscono il lavoro nel rapporto con la Regione: l’assenza di un bilancio pluriennale che consenta di programmare interventi anche ambiziosi e la programmazione (e relativa rapidità di liquidazione) dei contributi regionali.

Uno degli obiettivi che ci prefiggiamo è, quindi, che l’Abruzzo possa disporre di un bilancio triennale per la Cultura, con corrispondenti contributi agli operatori e ai Comuni impegnati nella difficile opera di tenere aperti biblioteche, teatri, musei, monumenti, ecc. Un orizzonte programmatico più ampio di quello annuale, oltre che essere rispondente al normale ciclo di pianificazione (di una mostra, di una stagione teatrale, di un programma di sviluppo educativo con le scuole) delle istituzioni culturali, consente di stabilire un nuovo patto Regione-beneficiari, con obiettivi di crescita più ambiziosi, ad esempio, di trasformazione digitale e di radicamento territoriale.

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